Con l'inizio della Fase 2 non potevano non soffermarci nel mondo del commercio al dettaglio durante questa emergenza. Siamo tutti in attesa della riapertura di queste attività, prevista per il 18 maggio. Attualmente però dobbiamo ancora rispettare le regole previste nel decreto del 26 aprile. Non dilunghiamoci oltre e partiamo subito dalle Faq del Governo.
Commercio al dettaglio all'inizio della Fase 2
Avevamo già analizzato queste Faq in una precedente contributo. In particolare avevamo visto quelle che erano le attività produttive che possono tornare a produrre in questa nuova fase. Però avevamo precisato (e lo torniamo di nuovo a ribadire) che le attività al dettaglio in negozio sono attualmente chiuse. Le uniche che possono rimanere aperte al pubblico sono espressamente previste nell’allegato 1 al decreto del 26/4/20 e generalmente riguardano beni di prima necessità.
Alcune possibilità di vendita riservate per il commercio al dettaglio in attesa della riapertura al pubblico
Sempre nell’allegato 1 al decreto, viene concessa la possibilità di accedere ad altre forme di vendita previste dallo stesso allegato (internet; televisione; corrispondenza, radio, telefono; distributori automatici). Lo stesso decreto continua poi andando a legiferare quanto già fatto da alcune regioni (vedi la Regione Toscana) in merito alla vendita di cibo da asporto. Tutte queste ulteriori forme di vendita devono avvenire nel rispetto chiaramente di tutte le norme igenico-sanitarie volte a contrastare la diffusione del virus.
Nuove modalità di vendita: come comportarsi dal punto di vista fiscale con la consegna a domicilio
Andiamo ora ad analizzare le regole fiscali che devono essere osservate con modalità di consegna a domicilio. Seguendo le disposizioni fiscali, buona regola vuole che l’ordine sia accompagnato dallo scontrino fiscale. Anzi, secondo me tale scontrino assume quasi un ruolo commerciale oltre che fiscale. Esso ricopre quasi un ruolo di documento di consegna di prodotti in transito, utile se ai fini di un eventuale controllo, le autorità richiedano l’autocertificazione per verificare i motivi dello spostamento. Autocertificazione che deve essere comunque portata con noi.
Emissione dello scontrino elettronico
Riguardo l’emissione di questo scontrino esso dovrà avvenire secondo le nuove regole del 2020. Tutte le attività commerciali infatti dovranno inviare i propri corrispettivi in via telematica. Per fare ciò sarà necessario utilizzare il nostro registratore di cassa telematico, battere lo scontrino e fare l’invio mediante la chiusura giornaliera in maniera telematica. Per gli altri giorni di chiusura non sarà necessario provvedere ad effettuare nessuna “chiusura giornaliera a zero” del registratore telematico. Non sarà inoltre necessario effettuare qualche tipo di intervento sulla macchina. Infatti, il registratore telematico - alla prima trasmissione successiva – provvede all’invio di un unico file contenente la totalità dei dati a importo zero per i giorni di interruzione.
Se mi trovo nell'impossibilità di accedere al mio registratore di cassa telematico?
Se invece avete necessità di fare l’invio di un corrispettivo ma non potete fisicamente accedere al vostro registratore, ricordatevi che esiste nel sito dell’agenzia delle entrate una procedura web. Si legge infatti che essa è alternativa, anzi aggiuntiva, al registratore di cassa telematico nei casi di consegna a domicilio. Se quindi siete interessati a sapere come funziona, vi invito al leggere il nostro articolo. In questo contributo entriamo nel dettaglio, anche mediante video, su questa procedura online dell’Agenzia delle Entrate.
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